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07/07/2005 Orrore su Repubblica.it
Proprio oggi, in questa giornata terribile per Londra e per tutt* coloro che hanno un pò di sale in zucca e di umanità, i media si sono scatenati come di consueto nella solita caccia a chi la spara più grossa. Prima la guerra di cifre: 3 morti, poi 7, 20, 50, fino al record stabilito da Repubblica.it che titolava verso l'ora di pranzo "Più di 70 i morti". Fermo restando che magari i morti, purtroppo, saranno molti più di 70, la cosa brutta è che si trattasse di una cifra tirata completamente a caso, visto che le fonti ufficiali fino alle 15,00 non hanno mai parlato se non di 3 vittime. Come faceva repubblica a sapere che i morti fossero più di 70? Una stima logica? Potrebbe essere, ma il giornalismo non si basa sulle stime o sulle probabilità, piuttosto sui fatti, specialmente se parliamo di morti ammazzati. Ad un certo punto Repubblica.it, non è la prima volta che accade, crea un servizio che è a metà strada tra l'utile ed il (tristemente) dilettevole: "Se vi trovate a Londra, scrivete cosa avete visto, lo pubblicheremo sul sito". E giù montagne di inchiostro di italian* che lasciavano la loro testimonianza (o falsa testimonianza) sul sito più visitato d'Italia. Insomma, un giornale che ospita decine e decine di testimonianze completamente false (almeno potenzialmente)? Mi sono detto: è impossibile, sicuramente se io dovessi inviare una mail con la mia testimonianza, mi chiederebbero un numero di telefono o qualcosa del genere per avere delle conferme, almeno del fatto che io fossi davvero a Londra al momento dell'attentato. Ed invece no. Allora Guardabassi.it ha scritto dal suo client hotmail una bella mail, a firma Teresa Garroni (nome inventato ovviamente) in cui diceva cose terribili ed in cui descriveva anche una situazione particolare: il bus rosso non esisteva, ma era saltato in aria un bus ad un piano, forse turistico (e quindi, sempre forse, pieno di italiani, tedeschi o chennesoio). In più descriveva dei particolari raccapriccianti ed infine diceva di essere scappata verso St. Kane Street, come tutti gli altri. Peccato che St. Kane Street non esista, in primo luogo perché non esiste alcun santo di nome Kane (che invece è il "Citizane Kane" di quarto potere). E poi dicono che quelli di Repubblica non avessero elementi per scoprire il falso. Comunque, ecco il pdf con la testimonianza di Tersa Garroni. Questo invece è il link alla pagina di repubblica. Mi scuso con tutt* per l'esperimento che in questo momento sa davvero di macabro, ma a volte credo che il sangue che scorre a fiumi per le strade di una città ferita faccia venire troppi sorrisi e troppa libidine a troppi redattori, direttori e capiredattori. Aspettando Vespa.
A proposito: subito dopo la pubblicazione ho avvertito del falso la redazione di repubblica.it, che spero si appresti a cancellare il messaggio di Teresa..e quello di tutt* gli/le altr*.
Aggiornamento: anche il Corriere della Sera, che invita i lettori ad inviare foto da Londra, cade nella trappola. Jeane Kane, probabilmente sorella del santo di cui sopra, avrebbe mandato questa foto della metro di Londra. Peccato che Jeane Kane non esista e che la foto sia stata inviata dal guardabassi, che ha preso la foto su google (la foto ritrae la metro di Chicago dopo un incendio di qualche anno fà...anche perché la gente è un pò troppo tranquilla per essere un attentato terroristico). Allego anche i pdf della mail inviata al corriere e della pagina in cui è stata pubblicata la foto, in modo tale che quando toglieranno la foto perché avvertiti dal sottoscritto poterete continuare a vederla.
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