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25/10/2004
Processo alla Juve: ecco la requisitoria del 15 ottobre che nessuno vi farà leggere
I pm del processo di Torino: "Somministrazione cronica a basse dosi, e acuta a Conte e Tacchinardi, infortunati. Impensabile che Giraudo non sapesse".
TORINO, 15 ottobre 2004 - "Ai giocatori della Juventus è stata data l'Epo. Lo dimostra l'analisi dei valori dell'emoglobina nel sangue degli atleti che è stata effettuata dal perito Giuseppe D'Onofrio. Ci sono indizi gravi, precisi e concordanti. La somministrazione è stata di due tipi: quella cronica, a basse dosi, e quella acuta, fatta a Conte e Tacchinardi per affrettare il loro recupero". È una delle tesi ribadite da uno dei due pm, Gianfranco Colace, nel corso della requisitoria della pubblica accusa al processo per i farmaci ai calciatori bianconeri. Gran parte della mattinata è stata dedicata a questo argomento, mentre la pm Sara Panelli ha aperto l'intervento soffermandosi sulle implicazioni del reato di frode sportiva (la legge 401 del 1989) contestato ad Antonio Giraudo e Riccardo Agricola, amministratore delegato e capo dello staff medico della Juventus.
Il processo Juve è entrato dunque nella sua fase conclusiva. Questa mattina, infatti, intorno alle 9.30 è incominciata la requisitoria che si concluderà il 25 ottobre con le richieste dei pm. Dopo l'udienza della scorsa settimana, caratterizzata da tensioni, polemiche e colpi di scena, questa mattina il pool difensivo dell'amministratore delegato e del capo dello staff medico della Juventus, Antonio Giraudo e Riccardo Agricola, è tornato regolarmente in aula.
Già ieri i legali avevano motivato la decisione di riprendere la difesa parlando di senso di responsabilità e questa mattina l'avvocato Luigi Piazzero ha ribadito che quanto accaduto la scorsa settimana non era stato determinato dalla volontà di ritardare lo svolgimento del processo e che a dimostrarlo è proprio la presenza in aula dei difensori di fiducia. All'udienza di questa mattina assistono anche il presidente dell'Ordine degli avvocati Antonio Rossomando e il procuratore capo di Torino Marcello Maddalena che alla domanda sui motivi della sua presenza ha risposto di essere "stupito del vostro stupore" ricordando poi di essere stato più volte presente al processo.
I magistrati ipotizzano un coinvolgimento diretto della società. "Si evidenzia una vera e propria strategia nell'uso dei farmaci, non un uso omogeneo ma studiato a seconda degli anni". Parlando poi dell'amministratore delegato Giraudo, il pm ha ricordato come la
spesa farmaceutica fosse quadruplicata in quattro anni. "Non è pensabile - ha osservato - che non si fosse accorto che si stava predisponendo una vera farmacia interna". Per l'accusa, inoltre, l'acquisto di Epo "doveva essere autorizzato dai vertici della società. Se il dottor Giraudo sapeva che i calciatori non sono soggetti malati e che si infortunano sempre meno, che la quantità di farmaci cresceva e che i farmaci possono essere dati anche non per curare ma per dopare - ha concluso - allora è chiaro che i farmaci sono stati dati per altri fini. E quali altri fini può avere una società sportiva se non alterare il risultato?". Questa udienza dello scorso 15 ottobre è stata aggiornata al 25 ottobre dove il PM Guarinielllo ha chiesto pene molto severe per i due imputati:
Condanna a tre anni e due mesi di carcere per il capo dello staff medico della Juventus, Riccardo Agricola e a due anni e un mese di carcere per l'amministratore delegato Antonio Giraudo. Sono le richieste della pubblica accusa al processo, in corso a Torino, per la somministrazione di farmaci ai giocatori bianconeri. Le proposte sono state formulate dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello.
Fra i vari reati contestati c'è la frode sportiva: la tesi è che tra il 1994 e il 1998 ai calciatori siano stati dati dei medicinali solo per migliorare le loro prestazioni durante le partite, sfruttando gli effetti secondari dei prodotti.
Per Giraudo, Guariniello ha chiesto anche l'interdizione dagli uffici direttivi per un periodo di tempo pari alla durata della pena detentiva. Per Agricola, che "ha agito violando i suoi doveri di medico", due anni di interdizione dalla professione. Questa pena accessoria verrebbe comunque applicata solo a sentenza definitiva.
Sul banco della pubblica accusa, oltre a Guariniello, si sono alternati Gianfranco Colace e Sara Panelli. "Alla Juventus - hanno detto - c'è stato un uso spregiudicato di farmaci senza finalità terapeutiche, al di fuori di qualsiasi condizione di sicurezza". Quanto all'epo, "l'utilizzo sistematico che ne è stato fatto basta per differenziare la Juventus dalle altre squadre di calcio. La difesa non può dire "così fan tutte'".
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