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06/11/2002
Firenze 2002: silenzio, stiamo lavorando.

Hanno provato a fermarci con ogni mezzo, soprattutto con la TV che è quello che conoscono meglio.
Hanno provato a cambiare la sede del forum, ma non ci sono riusciti (e poi ce ne saremmo fregati, sinceramente).
Hanno provato (con successo), a far salire la tensione quando non ce n’era alcun bisogno.
Hanno spostato l’attenzione sul problema fittizio della sicurezza, per mascherare i contenuti e ignorando la realtà: i problemi di sicurezza potrebbero essere solo la Pubblica Sicurezza, che a Firenze come a Genova potrebbe effettuare linciaggi, torture e quant’altro. Hanno cercato di far spaventare la città, quando gli unici ad dover aver paura siamo noi, cioè quelli che vanno a Firenze per lavorare, non per far esaltare qqualche celerino anticomunista e cocainomane.
Hanno chiuso le frontiere, ma i ragazzi e le ragazze stanno arrivando lo stesso.
Hanno “minacciato” ed isolato politicamente il sindaco della città ed il presidente della regione, perché appoggiavano lo svolgimento del forum, ma nulla è acambiato.
Finalmente da oggi inizia il forum sociale europeo, il primo momento d’incontro ufficiale tra le mille componenti del movimento dei movimenti.
Il programma è talmente ricco che viene voglia di farsi in quattro pur di partecipare a tutti i seminari, alle centinaia di workshop, alle conferenze.
Migliaia di persone si stanno incontrando per discutere sui problemi del mondo e sulle starde per raggiungere una giustizia planetaria, solo chi è contrario al raggiungimento di questi due obietivi ci può mettere i bastoni fra le ruote. Ma noi non ci fermiamo, ed allora sabato sarem 200.000, ma cosa importa quanti saremo? Saremo idealmente sei miliardi, quei sei miliardi che a Genova furono tenuti fuori dalla zona rossa, per permetter agli otto di decidere le loro sorti.
Questa volta gli otto sono rimasti fuori, ed hanno spinto sulle barricate per entrare in qualsiasi modo, ma non ce l’hanno fatta.
Il Forum si svolgerà e si svolgerà bene, perché siamo gente seria, che senza prendere una lira da nessuno lotta ogni giorno come può.
Siamo il Movimento dei Movimenti e nessuna minaccia ci può fermare.