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13/09/2005
Morirai. Ma non lo sai.

Ieri, come i più attenti avranno avuto modo di leggere sui siti web di informazione, è uscita una notizia che all'inizio mi sembrava bislacca. Questa notizia oggi è apparsa anche su qualche quotidiano, ma quasi nessuno le ha dedicato la prima pagina, o comunque l'importanza che sembra avere. Ho sentito due giornali radio e solamente uno ne ha accennato, ma senza nemmeno dedicarle un servizio. In effetti oggi tutti i quotidiani aprivano con la succulenta dichiarazione di Prodi circa l'apertura alle coppie di fatto ed alle reazioni (di merda ndr) dell'Osservatore Romano e di tutti i moralisti pseudo cattolici d'Italia. Quando ho letto la notizia ho pensato: ma no, mi sono sbagliato, non si riferiscono ad esseri umani. Pensavo di sbagliarmi non perché la notizia fosse scritta male, ma perché il risalto che ne dava Repubblica.it era minore rispetto alla portata gigantesca di quello che leggevo e che si paventava. Ma andiamo per ordine. Mi riferisco alla notizia secondo la quale, a causa della cosiddetta malattia dei polli, 150.000 italiani potrebbero morire. Mi spiego meglio. Ieri si è tenuta a Malta la seconda conferenza europea della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). Alla fine della conferenza quello che noi chiameremo il Personaggio #1 riferendosi alla H5NI, il ceppo dell'influenza "dei polli" isolata nel 1997 ad Hong Kong, ha dichiarato senza mezzi termini: "Anche se non si può prevedere la sua gravità, alcuni modelli statistici ci suggeriscono che nel nostro Paese dovremmo far fronte ad un'emergenza di queste dimensioni: fino a 16 (sedici) milioni di contagi, due milioni di ricoveri, 150.000 mila morti a rischio (centocinquantamila). Caratteristica di questo virus è di potersi trasmettere all'uomo solo dai volatili, senza passaggi intermedi in altri animali: Al momento all'H5N1 manca l'ultimo requisito in gradi di creare una pandemia umana: il contagio interumano. Solo in un caso è stato ad oggi documentato il passaggio da uomo a uomo, evento pericoloso in quanto le possibilità che si verifichino mutazioni adattive aumenta di pari passo al numero di infezioni umane". In più, tanto per non alleggerire la pillola, a queste parole si aggiungono quelle ancora più drammatiche di quello che noi chiameremo il Personaggio#2: "A questo punto non dobbiamo più chiederci se, ma quando scoppierà la pandemia. Stiamo sollecitando i Paesi del sud est asiatico colpiti dal virus a mettere a punto un piano anti influenza. Per ora solo la Thailandia ce l'ha e dispone di scorte di farmaci antivirali". Ma non sono solo i giornali a mostrare indifferenza nei confronti di questa notizia terrificante, sentite il Personaggio#3: "L'Italia ha puntato più sul vaccino che sui farmaci antivirali, perché è importante agire sulla prevenzione e da questo punto di vista possiamo vantare un record mondiale: siamo il Paese che si è mosso con maggiore tempestività". Secondo il Personaggio#3 il vaccino potrebbe essere disponibile nel giro di tre mesi da quando l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dovesse dichiarare l'esplosione della pandemia. Insomma, tiriamo le somme. La pandemia sembra abbastanza difficile secondo il Personaggio #1, visto che il passaggio uomo-uomo si è verificato una volta sola e non basterebbe il semplice contagio dai volatili per creare una situazione di pandemia umana. D'altro canto però, secondo il Personaggio#2, non è una questione di "se" ma di "quando". Insomma il Personaggio#2 dà per scontata la pandemia: prima o poi scoppia. Poi però arriva il Personaggio#3, che a questo punto diventa una figura di fondamentale importanza, il quale sostiene che l'Italia ha il record della velocità e che se quindi dovesse scoppiare una pandemia i vaccini dovrebbero arrivare qui prima che in altre Paesi. Lasciamo perdere per una volta l'aspetto morale della faccenda, che lascia al concetto di velocità la possibilità di disporre o meno di un vaccino che può salvare centinaia di migliaia di persone dalla morte. Concentriamoci piuttosto sull'autorevolezza delle fonti, svelando la loro identità: il Personaggio #1 è Ividio Brignoli, vice preseidente della SIMG (la Società Italiana di Medicina Generale): ho studiato un pò della sua vita su internet, ha più pubblicazioni lui su riviste scientifiche di tutto il mondo che D'Alema su Mondadori, meglio così. Il Personaggio #2? Beh, sul secondo purtroppo non c'è nulla da eccepire: si tratta di Jai Narain, direttore del dipartimento malattie infettive dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un luminare nel suo campo ed un paio di volte è anche andato vicino al Nobel. Dico purtroppo perché lui era il più catastrofista. Ma a questo punto ci basta sperare nell'autorevolezza del Personaggio#3, la fonte che diventa di importanza capitale, nel vero senso della parola. Ebbene, chi ha detto quelle frasi sulla velocità dell'Italia? Francesco Storace. Sì, proprio lui, il Ministro che due giorni prima di diventare Ministro aveva detto che non avrebbe mai fatto il Ministro. Sì, proprio lui, "er bucia". Vabbè, io vado a comprare il sale e la farina, perché sarà il caso di barricarsi in casa per diverso tempo. Speriamo che alla sepoltura dei 150.000 ci pensi qualcuno.